lunedì 18 luglio 2016

1' tappa: Ferrol/Pontedeume 29,7 km





Mi sveglio prima del suono della sveglia, ho dormito malissimo. 
Parto alle 6:40, è buio ancora, e i gabbiani continuano a possedere questa città. 
L'aria è ancora fresca. 
Il Tg ieri sera ha previsto per oggi una seconda giornata caldissima fino a toccare i 42'. 

Sono emozionata a ritrovarmi a cercare le frecce per raggiungere Santiago. 

È tutto chiuso, vado alla ricerca oltre del percorso anche di un bar aperto, ma la vedo dura, perché ci sono solo io in giro. 


Piano piano albeggia mentre costeggio l'Avenida do Mar. Seguo la piantina che ieri ho preso all'APT altrimenti rischio di perdermi perché per uscire da Ferrol non è molto semplice. Inizio ad incontrare qualche runner mattiniero, e mi sento augurare per la prima volta: Buen Camino. Io con un sorrisone rispondo. Lui è Gonzalo, un anziano signore che stamattina ha tanta voglia di chiacchierare. Io lo assecondo e intanto camminiamo.


Mi parla in un castigliano stretto molto portoghese. Mi rendo conto di familiarizzare sempre di più con lo spagnolo perché riesco a sostenere queste conversazioni per diverso tempo. Mi avverte che per la colazione mi devo rassegnare perché non ne troverò uno prima di una decina di chilometri, a questo punto vorrei imprecare, ma spero non mi venga nessun calo glicemico. Mi distraggo con la sua chiacchiera. Mi racconta che la moglie è paralizzata da tanti anni e che ogni mattina si sveglia presto per camminare, questa è la sua energia per ricaricarsi. Gli chiedo se ha figli. Mi dice, cambiando tono, che ne aveva uno, ma che gli è morto. Mannaggia a me e a quando mi faccio gli affari miei. 
Per la sua età ha un passo molto sostenuto, che mi accompagna fino al primo bar. Saltello come una bambina, lo saluto felice e mi avvento sulla colazione con churros. 


Le poche chiese che incontro sono tutte chiuse. Il paesaggio non è quello tipico della Galizia, ma in lontananza si vedono le gigantesche installazioni dell'arsenale Navantia, il cantiere navale più grande della Spagna. 




Per fortuna arrivano i miei amati eucalipti, mi mancava questo odore forte, odore che ho solo sentito sul Cammino.  
Scopro che il simbolo del pesciolino rosso indica il cammino di sant'Andrès.




Attraverso diversi boschi fino ad arrivare a Neda, la discesa termina davanti al mulino de Los Acenas, affacciato su uno specchio d'acqua, ma ad oggi, l'acqua sembra scarseggiare. 





Sono le 11 e non ho ancora incontrato un pellegrino, non che la cosa mi disturbi ma mi sembra alquanto strano. 


Entro a Neda attraverso una deviazione, sbaglio strada e un vecchietto (un altro) mi urla dietro e mi corre incontro dicendomi che ho sbagliato strada.



È talmente gentile che fa un pezzo di strada con me e gli chiedo come mai non ci sono pellegrini. Alonso mi spiega che oggi è lunedì e di solito tutti si concentrano nel we. Quasi quasi ne sono contenta, anche se scambiare due parole ogni tanto non è male. 
Alonso mi chiede perché sono sola, e gli spiego che ho deciso così. Lui con aria da nonno premuroso mi dice che devo sempre camminare con qualcuno perché 3 anni fa, un delinquente addescò una giovane pellegrina americana e la violentò. Ecco Alonso, questa potevi evitarla... Se è per questo, lo scorso anno una coreana è stata uccisa. 


Cambiando discorso incontro un supermercato e ci entro. Ricordo che la mia amica Roberta di Cagliari, conosciuta sul primo Cammino, era sempre molto organizzata con la spesa essendo mamma e moglie. Ci pensava sempre lei alla spesa da fare. Mi mancherà (non solo per la spesa)! 


Sono le 12 e sono arrivata a Fene, ho percorso 20 chilometri. Volendo potrei fermarmi, ma sono ancora piena di forze, quindi rinuncio e vado avanti. 

Mi fermo in un parco, faccio merenda, un po' di streching e qualche autoscatto scemo. 


Si inizia a salire, arriva la pendenza, allora sfodero le mie racchette e metto il cappello. Il caldo è soffocante, sudo, ma amo le salite. 




Alle 14, dopo 25 chilometri incontro i primi pellegrini. Incredibile!



...ma anche una pianta di limoni carichissima! 


Mi abituo al silenzio, non mi ci è voluto molto, ma parlo con gli specchi! 


In lontananza vedo una spiaggia, ma non arrivo mai... Sento di avere ancora poca autonomia ma stringo i denti. 
Alle 15 arrivo nell'unico ostello del posto. Tutto pieno! 

Queste sono le notizie che rovinano la giornata. 



Non mi dò per vinta e cerco sulla guida qualche contatto, cammino ancora un po' e trovo l'hostal Allegue, 25€ una singola. 
Entro in stanza, mi tolto i vestiti zuppi di sudore con l'unica intenzione di farmi una doccia. Beh se non fossi scattata mi sarebbe venuto il vetro addosso. Impreco in aramaico antico e scendo a litigare in spagnolo col proprietario. Anche questo particolare mi fa capire di essere pienamente in possesso della lingua. Infatti mi cambia la stanza scusandosi. 


Dopo la doccia sono caduta sul letto, ho anche i brividi nonostante i 40 gradi. Credo sia la stanchezza. 
C'è da dire che nel Cammino arriva spesso il momento di down. Infatti non ha tardato ad arrivare. Mi sono trovata a girare come una trottola per questo paese, avrò fatto altri chilometri passeggiando. Per la prima volta sul cammino mi sono sentita sola. In effetti in tutte le altre tappe dei precedenti cammini eravamo tanti, una famiglia e a fianco a me c'era sempre Roberta. Sempre tantissimi amici. Adesso SOLA. L'ho scelto, quindi adesso tiro avanti sperando di trovare "facce amiche" più avanti. 
Ho aspettato le 21 per cenare, prima è quasi impossibile, devo ancora entrare nei tempi spagnoli. 
Intanto stasera "pulpo a la gallega", "patatas bravas" y pimientos. 

Come primo giorno 2 vesciche: una tallone sinistro, una tallone destro. 
Una meraviglia! 

7 commenti:

  1. Sei solo all'inizio ma vedo che la grinta e la qualità delle foto è quella dei cammini precedenti. Grazie per questo piccolo viaggio che ogni giorno mi fai fare. Forza Licia!

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Operazione liberazione dalle vesciche e a tutta birra! Grazie per farci viaggiare con te, con le tue emozioni ed i tuoi occhi.ULTREYA, ULTREYA!

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  4. Già...Tu mi hai fatto rivivere quei momenti...forse si potrebbe scrivere una guida sulla ruta de las farmacias 😂

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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