venerdì 22 luglio 2016

5' tappa: Sigueiro/Santiago (16 km)


È l'alba del giorno più lungo. Credo di aver dormito due ore, Jorge al mio lato ha russato in modo indecente. Mi preparo. Si sveglia e mi chiede se ho dormito. Rispondo di no. Si scusa più volte, intanto conquisto il bagno ed esco baldanzosa. Oggi mi sento bene e i piedi vanno da soli. Sento l'adrenalina dei pochi chilometri che mi dividono da Santiago. Cammino felice e non percepisco più il peso dello zaino. 


Mi avvicino ad un anziano che sta camminando, è di Siviglia ed ha un passo incredibile. Ai piedi un paio di scarpe di pelle e uno zaino molto poco tecnico. Scambiamo un paio di battute ma lui parla velocissimo e in dialetto, ma ci capiamo con gli occhi. 



Più passi faccio più mi sento di arrivare. Il cammino inglese ha un'entrata in città diversa dal cammino francese e primitivo. 


Neanche me ne accorgo e un segnale mi ricorda che mancano 6 chilometri alla cattedrale. Aumenta la tensione e la felicità. 


Diverse persone mi hanno chiesto come mai tornassi a fare il cammino per la terza volta. 
Questo è stato un bisogno che ho sentito naturale qualche giorno dopo la morte di mio padre (ormai 11 mesi fa). 
Una specie di richiamo, è per questo che lo faccio da sola, per stare anche con lui... 



Da sempre mi hanno affascinato  i percorsi che portano a Santiago. In realtà sono carichi di energia e se migliaia di pellegrini per centinaia di anni hanno camminato per queste strade portando le loro intenzioni, preghiere, sacrifici, un motivo ci sarà, anzi forse più di uno... 
In più quest'anno è l'anno dei cammini ed Anno Santo, quindi di motivazioni ce ne sono abbastanza. 


Intanto in lontananza scorgo la coppia di ragazzi sardi conosciuti tre giorni fa, capisco che vogliono stare da soli; poco dietro mi raggiungono madre e figlio con i quali ho dormito stanotte; Nicolas è molto emozionato, ha 14 anni e forse anche una madre che lo ha trascinato fino qui. 
Intanto mi avvicino sempre di più, attraverso una lunga parte della periferia, chiamato poligono industrial, tutti capannoni di fabbriche enormi. Forse è una delle poche volte di cui non mi interessa il panorama. Le gambe accelerano, quando da lontano scorgo le guglie della Cattedrale, l'emozione è forte. 


Ripenso alla prima volta che sono arrivata qui, dopo 750 chilometri e 30 giorni di cammino, quella fu davvero un'impresa! Mi emoziono per allora, ero sfinita, ma felicissima. 
Chi mi ha seguito anche nell'altro racconto, mi ha fatto notare che il primo è stato più avvincente. È normale, non c'è meno cuore in questo cammino, c'è meno strada, nel primo c'era la paura di non farcela, c'era la sorpresa, la novità e tanto altro...

Plaza de Obradoiro è ormai vicina, scendo le scale e di fronte a me svetta l'enorme facciata della Cattedrale ormai da tre anni in restauro. 
Ho la pelle d'oca. 
Mi siedo, tolgo le scarpe e faccio la foto di rito ai miei piedi ancora gonfi.


Mi piace osservare le reazioni di quelli che arrivano: chi piange, chi ride, chi si abbraccia, chi balla e chi canta, insomma, un turbinio di emozioni! 





Per regalo stanotte dormirò nel monasterio de San Martin Pinario, di fianco alla cattedrale. Antico monastero oggi restaurato in albergo, al quarto piano i pellegrini, al terzo i turisti. L'anno scorso ci ho dormito tre notti ed ho voluto replicare, prenotando una stanza venti giorni fa. Al momento è impossibile trovare un posto letto a Santiago. La prendo come giusta ricompensa. 


Faccio il check-in, lascio lo zaino e corro in chiesa per la messa, oggi ci sarà anche il botafumeiro in occasione delle celebrazioni del patrono. È un'usanza molto suggestiva che ho sempre avuto la fortuna di assistere ogni volta che sono arrivata. 
In realtà le misure di sicurezza sono altissime e dappertutto è pieno, ci sono anche tantissimi turisti. 
Poi mi avvio a ritirare la Compostela, il tanto ambito "certificato" che attesta il compimento del percorso, dopo un'attento controllo delle tappe sulla credenziale. Da quest'anno hanno cambiato sede, ora è molto più grande ed accogliente. Mi si chiede per quale motivo ho fatto il Cammino: religioso, interiore o sportivo e appongono il mio nome all'attestato. 


Dopo aver pranzato cerco di rientrare in cattedrale per "le usanze" del pellegrino e mi accorgo che c'è una fila enorme, pazienza! Tra i rituali c'è l'oltrepassare la porta santa, l'abbraccio con la statua di San Giacomo, la visita alla tomba sottostante e la scrittura delle intenzioni da mettere in un cestino.
A me San Giacomo però non ha mai ascoltato (...)! 



Ormai conosco la città e so dove andare, cerco il ristorante dove hanno una selezione di pinchos molto assortita, entro e chi trovo? Un mix dei ragazzi di due sere fa fra cui Paco e Alejandro. Cerveza y sangria a volontà. Bisogna festeggiare! 



Mi sembra di stare in piedi da 48 ore per quante cose ho fatto! 


Per terminare in bellezza concerto in piazza e tutti a ballare con uno spirito di fratellanza che ci avvolge tutti.



2 commenti:

  1. Complimenti come sempre ! Questo tuo 3° cammino è stato più breve ma sempre emozionante. Io che ti ho seguito anche nei primi due so quanto siano stati duri. Questa volta eri sopratutto più esperta. Ma credo che la gioia sia sempre la stessa quando porti a termine un "cammino". Brava, sai che io vedo attraverso le tue foto e provo ad assaporare le tue emozioni attraverso le tue parole e come sempre non mi hai deluso. Grazie di avermi portato anche stavolta nel tuo zaino. Un abbraccio e che la vita ti sorrida che puoi è esattamente il contrario e cioè sei tu che devi sorridere alla vita e lei non potrà che ricambiare. Un abbraccio Fabrizio

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  2. Licia cara, anche questa volta hai raggiunto la meta, con le tue emozioni, i tuoi racconti, le tue foto, le tue vesciche, la tua casetta sollevata in Plaza Obradoiro. Chi ti legge ha respirato con te l'odore degli eucalipti,ha sentito la tachicardia provata nella solitudine del bosco nel buio del fresco mattino galiciano ed ha provato la soddisfazione e il piacere di risentirti lì, dinanzi alla cattedrale e al ciondolìo del botafumeiro. Gracias por compartir tus emociones con todo el mundo.
    Hasta pronto y como siempre ULTREYA! !!!!

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